Querceta

Contrada La Quercia

Colori: bianco/nero
Periodo Storico: 1500 - 1600

Cenni storici

La Quercia rappresenta la Contrada del centro cittadino e la sua storia, quindi, è la stessa di Querceta. Intorno al XIV secolo il luogo era coltivato a pasture, segale, miglio, fave e gelsi. Pochi i campi di grano, inesistenti le piantagioni di ulivi; il resto era coperto da fitti boschi di possenti querce. Di strade importanti vi era la “Maestra”. Soltanto ai tempi del Buonarroti verrà tagliata attraverso dalla via de’ Marmi che da Seravezza porta al mare. Alla fine del XVI secolo, Querceta formava un comunello unitamente a Strettoia e Campiglione. All’inizio del 1644 un pellegrino francese lasciò appesa ad una quercia (o ad un muro) l’immagine della Madonna di Loreto. Riferisce il santini che “per lo impensato ritrovamento si destarono a divozione questi popoli” e fu deciso di costruire la chiesa. Sorse però una difficile controversia fra Seravezza, la Pieve di Vallecchia e Pietrasanta, che i Signori Nove del Governo composero soltanto il 24 luglio del 1672 con l’aggregazione (contestata dagli abitanti) di porzione della Querceta a Seravezza. A quel tempo la popolazione si componeva di 178 e 819 abitanti.
La prima pietra della chiesa era stata posta sotto l’altare maggiore dall’Abate di Massa il 15 aprile 1645, giorno di sabato santo. “Tanto fu lo zelo nello erigerla (rammenta il Santini), che si videro le persone più cospicue recarsi addosso le pietre per trasportarle a servizio dei muramenti”.
Quando fu deciso di innalzare la chiesa a Rettoria (1783), la Contrada contava una popolazione di 1132 abitanti. Più tardi, in un saggio sulla Versilia, il Pievano Marini scriverà che la chiesa di S.Maria di Loreto oltrepassa le altre chiese della Versilia “nel pregio singolare della più giusta architettura”.

 

Fra leggenda e realtà

Molte le notizie di premonizioni e di miracoli elargiti dalla sacra Immagine abbandonata dal pellegrino francese. Si comincia con una “ribellione” divina allorché il dipinto viene trasportato in una casa a Seravezza. Fu notte oscurissima, disturbata da “gagliardissimi venti, che le finestre e le porte aprissero forzatamente, e le rompessero e vi penetrasse la grandine, e la dirottissima pioggia”. Ma non un solo lume posato ai piedi della Madonna si spense. Né ebbero maggior effetto, sulla delicata Immagine, i fulmini che pure penetrarono le mura,replika klockor sverige spezzarono durissimi marmi e guastarono commettiture ed ornamenti. Il dipinto fu tosto riportato a Querceta e offerto alla venerazione di “duemila persone al giorno”. Da massa vi portarono fanciulle “inferme e storpie che cominciarono a camminare”; ebbero pure la grazia della guarigione “gli ammalati di epilessia di Pomezzana” e “molte scontorte persone di Seravezza”.

 

La Contrada oggi

Come detto, la Quercia è la Contrada del centro cittadino. Il suo territorio gravita intorno a S. Maria Lauretana. Quanto al periodo storico, preferisce rifarsi al dominio dei Medici che avviarono le grandi bonifiche e la crescita civile della popolazione (1500-1600). Veste costumi di colore bianco e nero.

 

Contatti
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