Querceta

Pozzi

(edificio Società di Mutuo Soccorso)
(edificio Società di Mutuo Soccorso)

Il paese di Pozzi (nella foto: edificio Soc. Mutuo Soccorso) si stende nella piana di Querceta racchiuso dall’ampia ansa che il fiume Versilia forma fra Ripa e Ponterosso. L’origine del nome è controversa. L’ipotesi più scontata, ma anche la meno probabile, è che il nome derivi dai numerosi pozzi presenti nel paese: ma altre parti del territorio hanno pozzi senza che da essi sia derivato il nome alle frazioni. Alcuni fanno derivare il toponimo dai poggi che caratterizzano la zona del paese lungo il fiume, dal più alto "il Poggione", a quelli via via digradanti verso Ponterosso. In latino poggio si dice podium e nomi con simili terminazioni danno origine, in italiano, sia a parole terminanti in "-ggio", sia a parole dello stesso significato in "-zzo" (si veda "radium", da cui derivano sia raggio che razzo – i "raggi" delle ruote, sono anche chiamati "razzini"). Di recente Giorgio Salvatori ha ipotizzato l’origine del nome da quello della località citata come Longa di Pozzo da Vincenzo Santini nei suoi Commentari. Per Pozzo si allude ad una pozza più ampia fra quelle che il Versilia formava dopo Ripa nel suo tratto più pianeggiante.

Le testimonianze archeologiche hanno dimostrato l’esistenza di un insediamento etrusco nel VII – VI secolo Avanti Cristo (foto lato destro). Non ci sono reperti di epoca romana ma la presenza dei Romani è testimoniata dalle tracce ancora ben leggibili della centuriazione del territorio ad opera dei vincitori, dopo la deportazione dei Liguri Apuani succeduti agli Etruschi. Il recente ritrovamento di una tomba di  epoca longobarda è testimonianza  di una continuità di insediamento. Documenti attestano il nome di Pozzi nel 1500.

Il paese mostra di essersi sviluppato intorno a vecchi Borghi, o Vicinati, sparsi attorno al nucleo centrale costituito dalla Piazza. I nomi di questi agglomerati, che spesso hanno il nome delle vie che li attraversano sono: Baraglino, Bottari, Barsanti, Terrinchesi, Cascine, Colombaia, Guicciardi, Madonnina dei Pagliai, Naveri, Sceltino, Tre Usci, Serra, Chiesina, Giardino, Canale, Mora, Tognocchi, Buon Riposo. Quest’ultima località è caratterizzata dall’antica villa già proprietà del Cavalier Luigi Angiolini (1750 – 1821), ministro e diplomatico, nella quale, agli inizi dell’800, furono ospiti illustri membri della famiglia Bonaparte, e dove si incontrarono esponenti della cultura e personaggi di idee libertarie protagonisti del primo Risorgimento (vedasi l'approfondimento di seguito a questa sezione).

Il paese di Pozzi è caratterizzato da un notevole spirito associativo che ha visto sorgere fin dal 1871 una Società di Mutuo Soccorso fra gli operai di Pozzi e sue adiacenze; nel 1920 la Pubblica Assistenza e nel 1931 l’Unione Sportiva. Oltre a queste esistono altre realtà quali il Cro Arci Luigi Salvatori, l’Associazione Alpini, La Contrada Il Pozzo e il Gruppo Sbandieratori e Musici il Pozzo di Seravezza.

La Seconda Guerra Mondiale ha segnato il paese di Pozzi con lutti e distruzioni, particolarmente colpita fu la zona delle Cascine a causa dei bombardamenti degli Alleati nel vano tentativo di distruggere il ponti della Via Aurelia e della Ferrovia sul Versilia, a Ponterosso.

(capanna etrusca, insediamento etrusco nel VII – VI secolo Avanti Cristo)
(capanna etrusca, insediamento etrusco nel VII – VI secolo Avanti Cristo)
(monumento alpino)
(monumento alpino)

Lo sviluppo edilizio dell’ultimo dopoguerra ha visto quasi saldarsi fra loro i vari Borghi ed il sorgere di nuovi insediamenti che però non hanno alterato l’aspetto sostanzialmente “tranquillo del paese”, ancora caratterizzato dalla presenza di secolari uliveti.

Un tempo diviso fra le Parrocchie di Querceta e di Vallecchia, Pozzi è diventato Parrocchia nel 1976 e, a seguito di questo riconoscimento  furono programmati i lavori di ampliamento della vecchia chiesina di Santa Maria della Neve, risalente al 1808. La nuova chiesa, dedicata ai Santi Leonardo e Guido, fu consacrata nel 1986. Il Patrono del paese è San Rocco.

Lungo le strade o agli incroci sorgono antiche marginette a testimonianza di una religiosità diffusa che è diretta discendenza di riti pagani. Le marginette erano, e sono, anche se con minore partecipazione, punto di sosta delle processioni o delle rogazioni, preghiere e riti tesi ad ottenere la protezione divina sui lavori dei campi e sui raccolti.

Edifici importanti, oltre alla villa del Buon Riposo sono la villa Canci, i palazzi Borrini, Neri, Mori (già Guicciardi) e l’edificio della Società di Mutuo Soccorso.

Il paese ricorda con lapidi, bassorilievi e monumenti i Soci fondatori e i benefattori della Mutuo Soccorso; Giuseppe Mazzini; Luigi Salvatori; i Caduti delle due Guerre Mondiali; gli Alpini e il Gen. Luigi Reverberi.   

EB/