Querceta

Devastazione bellica

Quasi un anno di “fronte di guerra”, dall’agosto del ’44 all’aprile del ’45, ha lasciato profonde ferite, oltre che nelle carni vive, anche nell’anima dei versiliesi. La linea difensiva, eretta dai Nazisti in ritirata con l'appoggio dei reparti della Repubblica Sociale Italiana, passata alla storia come "Linea Gotica", fu teatro di duri combattimenti che, se non fosse stato per il massiccio intervento delle Truppe Alleate, avrebbero avuto ben più lunga durata. In tutta questa tragedia, sia le granate Naziste, quanto i bombardamenti Alleati, ebbero come ulteriore effetto la distruzione di gran parte degli edifici situati nei pressi degli obiettivi che le forze in campo si prefiggevano, ognuna per sua parte, di colpire per cercare di indebolire il nemico.

Qui di seguito si evidenziano acuni documenti fotografici, peraltro già tristemente noti, di quelle immnani distruzioni.

Aereo B25 Mitchell durante un'incursione aerea su Ponterosso
Nella foto si vede un velivolo americano "B25 Mitchell" durante un'incursione aerea su Ponterosso, in fase di bombardamento; nel tentativo, risultato vano, di distruggere il ponte sulla statale Aurelia, nonchè e soprattutto, quello della linea ferroviaria. Nella foto si vede chiaramente, in alto a sinistra, la strada provinciale che unisce Pietrasanta a Vallecchia; al centro, è ben visibile il fiume Versilia, nel tratto esatto in cui, in epoca medicea, venne deviato verso il lago di Porta; in basso a destra, si notano infine le enormi nubi di terra e detriti vari originate dallo scoppio degli ordigni.
Rovine della borgata
Nella foto sono raffigurate le rovine della borgata "le Cascine", zona oggi inglobata nel paese di Pozzi, che non sfuggirono alle bombe vaganti "alleate" sganciate durante i bombardamenti della vicina Ponterosso. Evidentemente, le bombe, non erano "intelligenti" come quelle d'oggi (ammesso che lo siano o che lo possano mai divenire).
Ripa prima le devastazioni della Seconda Guerra Mondiale
Ripa dopo le devastazioni della Seconda Guerra Mondiale

Ma il paese che di gran lunga ha subito la distruzione maggiore (risultata peraltro totale), è stato Ripa. Le truppe naziste in ritirata, per evitare agguati nel paese, ne minarono tutte le case e le fecero saltare in aria.
Quella della foto a sinistra è una panoramica di Ripa prima della guerra, che risultava raccolta attorno alla piccola piazza. A destra, invece, la spettrale visione del paese completamente distrutto.

Piazza di Ripa come risultava prima della devastazione
Nella foto si vede la piazza di Ripa come risultava prima della devastazione, con la fontana pubblica al centro.
La fontana di Ripa
Nella foto un primo piano della stessa fontana, risparmiata dal tritolo nazista.
Edifici dilaniati dalle bombe lungo la via per Seravezza
Edifici dilaniati dalle bombe lungo la via per Seravezza. La casa sventrata sulla destra è quella che tuttora si trova in prossimità del crocevia semaforico (per intenderci, è quella oggi è occupata dal negozio di abbigliamento sportivo); l'edificio più dietro, scuro, sulla sinistra, è invece quello delle ex scuole medie, adibito oggi a residenza popolare (via L.Salvatori angolo via Case Rosse).
Edificio scolastico sventrato dalle bombe
Particolare dell'edificio scolastico sventrato dalle bombe.
Marginetta della Madonna del Soccorso
La marginetta della Madonna del Soccorso, unico manufatto assieme alla fontana di piazza San Luigi ad essere risparmiato dalla devastazione bellica (ancor oggi è possibile ammirarla, nella sua singolare posizione "di sguancio", all'inizio di via della Pace, lato monte, a non più di cento metri dalla Strada Provinciale di Marina.
Mappa del tracciato toscano della Linea Gotica
La mappa del tracciato toscano della Linea Gotica (in azzurro); la linea dell'appostamento alleato (in arancio); e la principale arteria stradale, Strada Provinciale che da Forte dei Marmi porta a Castelnuovo Garfagnana ed oltre (in verde).
La nuova campana maggiore dopo la ricostruzone di Querceta

Ma passata la tempesta, torna sempre il sereno, ed anche quella terribile esperienza, pur mai dimenticata, lascia il passo alla nuova vita ed alla speranza. Con la ricostruzione, a Querceta, viene infine issata sul nuovo campanile, la nuova campana maggiore...un segno che, idealmente (e non solo), apre una nuova era, di pace.

LG/