Querceta

Contrada Il Ponte

Colori: rosso/blu
Periodo Storico: 1500 - 1550

Cenni storici

Di Ponte di Tavole si comincia a parlare intorno al 1550 quando, accogliendo le suppliche del popolo pietrasantese costantemente minacciato dalle piene del Versilia, il governo Mediceo decide di dare inizio alla realizzazione di un “Fosso Scaricatore” delle acque di piena nel Lago di Porta. I terreni nella Querceta vengono così tagliati per aprirvi il nuovo alveo che, a più riprese, sarà allargato ed incassato affinché il danno tolto alla parte bassa di Pietrasanta non si ripeta sui campi di Ponte di Tavole.
In un primo tempo il ponte che permetteva il passaggio sulla via de’ Marmi dovuta, come riferiscono gli storici, a Michelangelo Buonarroti, fu costruito con travi e tavole di legno. Da ciò il toponimo rimasto alla zona ed alla Contrada. Successivamente, con ripetuti interventi di illustri ingegneri incaricati “da Firenze”, si assistette alla definitiva deviazione del fiume in direzione di Porta ed al completamento della rete di fossi e scoli per portare al mare le acque stagnanti e causa di malaria. Solo durante “le operazioni dell’ingegner Giovanni Franchi (nei primi anni del 1700), il ponte verrà costruito di solido materiale” atto a resistere sia alla forza delle acque di piena che alle sempre più frequenti sollecitazioni dei carri che portavano marmi e ferro al Caricatoio del “Magazzeno” (Forte dei Marmi).
Il nucleo originario della Contrada (la Vaiana), unito a Querceta attraverso le Mordure, prima del taglio del “Fosso Scaricatore”, si sviluppò ai lati della strada che gli studiosi considerano uno dei “segni” più indicativi della “centuriazione” Romana rilevata sul territorio di Querceta.

 

Fra leggenda e realtà

Le genti del Ponte si tramandano notizie di scorribande corsare, la più popolare delle quali è rimasta quella di Khayr-Al-Din che, sbarcato col mare grosso, dopo aver sorpreso la sorveglianza, saccheggiò il villaggio, uccise molti uomini e rapì la più bella fanciulla del Ponte: Zaira. Dopo vari anni la nave di Khayr-Al-Din tornò di fronte al villaggio. Il corsaro, convinto dalla dolce Zaira divenuta sua sposa, sbarcò per fare pace e stabilirerapporti di amicizia con gli abitanti. L’evento fu festeggiato per tre giorni e tre notti ed ogni anno la coppia ritornò al Ponte con un seguito sempre più numeroso.

 

La Contrada oggi

Il Ponte, pur restando legato con parte del suo territorio a Querceta, urbanisticamente è proiettato verso Forte dei Marmi. Nella zona è in atto un vistoso processo di espansione turistica. Ciò sta determinando una crescita economica ed un miglioramento del tenore di vita dei contradaioli. I colori del Ponte sono il rosso e il blu ed i suoi costumi si rifanno al 1500-1550.

 

Contatti
http://www.contradailponte.it/

 


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